Siccità in Sicilia: la guerra tra comuni per l'acqua che rimanere è solo l'inizio!

Sicilia in emergenza idrica: i sindaci di Enna protestano per l'acqua che scarseggia. Scopri la guerra per le gocce rimaste! 💧⚠️

A cura di Redazione
02 dicembre 2024 11:00
Siccità in Sicilia: la guerra tra comuni per l'acqua che rimanere è solo l'inizio!
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Sicilia alla ricerca dell’acqua: i sindaci in protesta per una risorsa sempre più scarsa

Sabato scorso, la provincia di Enna è stata teatro di una clamorosa manifestazione. Cinque sindaci, supportati da centinaia di cittadini, hanno occupato il potabilizzatore dell’acqua prelevata dal lago Ancipa, un gesto simbolico che ha messo in evidenza la drammatica situazione idrica in Sicilia. I comuni coinvolti, Troina, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia e Sperlinga, contano insieme circa 28.000 abitanti e sono completamente dipendenti dall’Ancipa per le loro forniture d’acqua. Tuttavia, la risorsa idrica viene dirottata verso la provincia di Caltanissetta, creando una vera e propria "guerra dell’acqua".

La tensione è aumentata dopo che è stata annunciata la ripresa dell’erogazione dell’acqua verso Caltanissetta e San Cataldo, interrotta dal 15 novembre per lavori di manutenzione. Nonostante l’interesse manifestato dai cittadini, la società Siciliacque ha dichiarato che la protesta non ha provocato danni; tuttavia, resta alta la preoccupazione per una crisi idrica sottovalutata a livello nazionale.

In Sicilia, ben più della metà dell’acqua distribuita viene sprecata a causa di tubature obsolete e malfunzionanti. La situazione è insostenibile, soprattutto nelle province di Enna e Caltanissetta, dove la vita quotidiana degli abitanti è profondamente compromessa dalla scarsità d’acqua. Le stime parlano di circa un terzo dei bacini idrici siciliani, utilizzati per la fornitura all’utenza civile, già asciutti o in condizioni critiche. Il lago Ancipa, che ha una capacità massima di 30 milioni di metri cubi, è sceso a livelli allarmanti, restituendo appena 760mila metri cubi.

L’affluenza dei sindaci a Palermo, con catene ai polsi, e la successiva occupazione del potabilizzatore rappresentano un disperato tentativo di sottolineare l’urgenza della questione idrica. La protesta è un richiamo alla solidarietà tra comuni colpiti dalla stessa crisi e una allerta per le autorità nazionali a prendere misure decisamente più incisive per gestire l’emergenza.

In un’epoca in cui l’acqua è diventata una risorsa costosissima e rara, la Sicilia si trova a un bivio cruciale. La speranza dei cittadini e dei loro rappresentanti è che la loro voce venga ascoltata e che si attuino soluzioni efficaci per affrontare un problema che, se non risolto, potrebbe avere conseguenze devastanti per la vita e l’economia della regione.

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