Il salotto di Enna che ha visto rivolte, nobili e carrozze reali: era nato come un qualcosa che non immagini

Scopri la storia di Piazza Vittorio Emanuele a Enna: da foro medievale a cuore civile dell’Unità d’Italia, tra miti, fontane e rivolte popolari.

09 settembre 2025 15:00
 Il salotto di Enna che ha visto rivolte, nobili e carrozze reali: era nato come un qualcosa che non immagini - Foto: Arangio Giuseppe/Wikipedia
Foto: Arangio Giuseppe/Wikipedia
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Il cuore civile di Enna: storia di una piazza nata come foro antico

Nel cuore di Enna alta, città che domina la Sicilia centrale dall’alto dei suoi oltre 900 metri, sorge Piazza Vittorio Emanuele, considerata da secoli il fulcro della vita civile e sociale del capoluogo. Questa piazza, oggi punto d’incontro per cittadini e visitatori, ha origini antiche: un tempo era conosciuta come “Piano di Santa Maria la Visitazione”, area che ospitava mercati, cerimonie religiose e raduni popolari. Con la caduta del potere feudale e la nascita delle nuove amministrazioni comunali nell’Ottocento, lo spazio venne completamente trasformato in un centro civile e amministrativo. A ridosso della piazza sorsero edifici imponenti come il Palazzo del Governo e l’ex Palazzo della Prefettura, che dopo l’Unità d’Italia divennero sedi delle istituzioni del nuovo Regno.

Durante i moti rivoluzionari del 1860, che segnarono l’arrivo di Garibaldi e dei Mille, la piazza divenne teatro di assembramenti popolari, discorsi infuocati e giuramenti di fedeltà al re Vittorio Emanuele II. Molte cronache raccontano di come i cittadini di Enna si riversarono in questo spazio per festeggiare la fine dell’oppressione borbonica, trasformando la piazza in un simbolo vivente dell’Unità nazionale e di una Sicilia che iniziava a scrivere una nuova pagina della sua storia.

Fontana di Proserpina e carrozze nobiliari: tra mito e vita quotidiana

Il cuore visivo della piazza è oggi la Fontana di Proserpina, realizzata nel 1965 ma ispirata a un mito che affonda le radici nell’antichità classica: il rapimento di Persefone (Proserpina) da parte di Ade, avvenuto, secondo la leggenda, nei pressi del vicino Lago di Pergusa. L’opera in cemento e pietra raffigura la giovane dea nell’atto di essere rapita, richiamando così l’importanza del mito agricolo e della fertilità che da sempre caratterizza Enna e il suo territorio.

Ma prima dell’attuale assetto, la piazza era molto diversa: per tutto il Settecento e parte dell’Ottocento costituiva la “passeggiata” prediletta dai nobili locali e dalle loro carrozze. Era il luogo in cui si svolgevano fiere agricole, mercati settimanali e cerimonie religiose. Qui venivano letti pubblicamente i bandi e gli editti, e vi si affacciavano caffè storici e botteghe artigiane che trasformavano lo spazio in un vero salotto urbano. Durante le feste patronali, la piazza si riempiva di luci, musica e processioni, diventando il palcoscenico naturale della vita cittadina

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