La stazione sospesa tra le nuvole: il luogo dove il treno incontra il cielo di Enna

La stazione di Enna, tra le più alte d’Italia, racconta la Sicilia che resiste: binari sospesi nel vento e un panorama che toglie il fiato.

27 dicembre 2025 15:00
La stazione sospesa tra le nuvole: il luogo dove il treno incontra il cielo di Enna - Foto: GiovanniPen/Wikipedia
Foto: GiovanniPen/Wikipedia
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C’è un punto, tra le montagne dell’entroterra siciliano, dove i binari sembrano perdersi nel vento. È la stazione ferroviaria di Enna, un luogo che non somiglia a nessun’altra stazione dell’isola. Inaugurata nel 1876, è oggi uno dei capisaldi più alti della rete ferroviaria italiana, costruita a oltre 900 metri sul livello del mare. Eppure, per chi arriva qui, la prima sensazione non è quella di trovarsi in un nodo di trasporti, ma in una terrazza che guarda dall’alto la Sicilia intera.

Una ferrovia costruita con ostinazione

La stazione nacque lungo la linea che collega Palermo a Catania, in un’epoca in cui l’idea di attraversare l’isola in treno sembrava quasi un sogno. Gli ingegneri dell’Ottocento dovettero affrontare pendii scoscesi, vallate profonde e continui dislivelli, ma la tenacia dell’uomo vinse la natura: nacque così una delle tratte più spettacolari d’Italia.
La stazione di Enna fu costruita in una posizione insolita, diversi chilometri più in basso rispetto al centro abitato. Da allora, chi parte o arriva deve percorrere una lunga strada tortuosa per raggiungere la città: un tratto che gli ennesi conoscono bene e che fa parte della memoria collettiva. Quell’isolamento, però, è anche il suo fascino: il silenzio della valle, il suono dei binari e il vento che soffia tra le colline danno a questo luogo un’aura sospesa nel tempo.

Tra passato e futuro

Nel corso dei decenni, la stazione ha visto passare generazioni di pendolari, studenti e viaggiatori. Per molto tempo è stata un punto di riferimento per chi si spostava verso Palermo o Catania, ma anche un simbolo dell’Italia che si muoveva lentamente, guardando dal finestrino i campi e i paesi.
Oggi la linea è ancora attiva, anche se il traffico è ridotto e molte carrozze restano vuote per lunghi tratti. C’è chi sogna di vederla rinascere, magari come scalo turistico, perché da qui lo sguardo abbraccia un paesaggio che vale un viaggio: una Sicilia interna, autentica, che resiste alla modernità senza rinunciare alla sua bellezza ruvida e sincera.

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