Le case trogloditiche di Sperlinga ad Enna | Il villaggio scavato nella roccia che non conosci

Scopri le affascinanti case trogloditiche di Sperlinga, il borgo siciliano scavato nella roccia che ha resistito ai Normanni e custodisce un dialetto unico.

A cura di Paolo Privitera
06 aprile 2025 21:00
Le case trogloditiche di Sperlinga ad Enna | Il villaggio scavato nella roccia che non conosci - Foto: Azotoliquido/Wikipedia
Foto: Azotoliquido/Wikipedia
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Nel cuore della Sicilia, tra i monti Nebrodi e le Madonie, sorge Sperlinga, un affascinante borgo noto per le sue abitazioni trogloditiche scavate nella roccia arenaria. Questo villaggio rupestre non solo rappresenta un esempio unico di architettura rupestre, ma è anche testimone di una storia di resistenza durante l'invasione normanna.

Un villaggio scolpito nella roccia

Il nome "Sperlinga" deriva dal greco "Spelonca", che significa grotta, a testimonianza delle numerose cavità artificiali che caratterizzano il territorio. Queste abitazioni trogloditiche, abitate fino al secolo scorso, sono state scavate direttamente nella roccia arenaria, offrendo riparo e protezione agli abitanti nel corso dei secoli. Passeggiando per le strette vie del borgo, è possibile ammirare queste case-grotta, che rappresentano un esempio unico di architettura rupestre in Sicilia. 

Il castello e l'assedio dei Normanni

Dominando il borgo, si erge il Castello di Sperlinga, una fortezza medievale in parte scavata nella roccia e risalente probabilmente al periodo anteriore ai Siculi pre-greci (XII-VIII secolo a.C.). Durante la guerra del Vespro del 1282, il castello offrì rifugio a una guarnigione angioina, che riuscì a resistere a un assedio per oltre un anno. Questa resistenza è commemorata da un'iscrizione in latino scolpita sull'arco a sesto acuto nell'androne del castello: "Quod Siculis placuit sola Sperlinga negavit", che significa "Ciò che piacque ai Siciliani, solo Sperlinga negò".

Curiosità: un dialetto gallo-italico nel cuore della Sicilia

Una peculiarità di Sperlinga è la presenza di un dialetto gallo-italico, retaggio delle colonizzazioni avvenute durante il periodo normanno. Questo dialetto, ancora in uso tra gli abitanti, rappresenta un unicum linguistico in Sicilia e testimonia le influenze culturali del passato.

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